"Ciò che si fa per amore è sempre al di là del bene e del male" (F. W. Nietzsche)


La FAO e la Fondazione Slow Food per la Biodiversità insieme per l'Africa

26.10.2008 00:00

«Il cibo si lega in modo indissolubile con la storia e l’identità dei popoli» recita un estratto del messaggio del direttore generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, che ha aperto questo pomeriggio l’incontro all’Oval voluto da FAO e Fondazione Slow Food per la Biodiversità per presentare il progetto di salvaguardia dei Presìdi Slow Food in quattro Paesi africani: Mali, Senegal, Guinea Bissau e Sierra Leone.

 

Al centro dell’incontro, moderato da Piero Sardo, Presidente della Fondazione Slow Food per la Biodiversità, ci sono state le riflessioni sollevate dal responsabile Slow Food Senegal, Madieng Seck, secondo il quale per la sua nazione la volontà di “mangiare locale” si coniuga oggi con la necessità provocata dalla crisi alimentare. L’impegno di Slow Food sarà incentrato, quindi, sulla mappatura delle razze locali dei popoli subsahariani e sull’educazione dei contadini alla produzione e dei cittadini al mercato locale.

 

Con un messaggio del direttore generale della FAO, Jacques Diouf è, invece, intervenuto il responsabile FAO Italia per il Fondo Sicurezza Alimentare, Paolo Lucci Chiarissi: «Scopo dell’attività di cooperazione è fare in modo che i processi speculativi sulle derrate alimentari non schiaccino le economie locali». Sulla stessa linea d’onda interviene, poi, Annika Söder, Vicedirettore generale FAO, che anticipa con sicurezza la collaborazione tra FAO e Terra Madre per il 2010, anno della biodiversità.

 

Il prossimo anno, però, l’Italia avrà la Presidenza del G8, come ricorda Renzo Rosso, Coordinatore multilaterale per la Cooperazione Italiana allo Sviluppo, il quale coglie l’occasione dell’incontro per affermare con decisione che «il tema della sicurezza alimentare avrà per gli 8 Paesi la massima priorità».

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