"Ciò che si fa per amore è sempre al di là del bene e del male" (F. W. Nietzsche)


Premessa

13.03.2009 00:00

Il graffio dell’anima è una ferita psichica profonda, che nutre ancora forti dubbi di identità da parte degli uomini di scienza. È qualcosa dalla quale non riesci ad uscire, ma che per fortuna talvolta puoi esorcizzare grazie alla presenza dell’arte. O dell’arte dell’amore. “Un senso… di te” è ciò che vorrei rimanesse del graffio.

 

Quest’opera prende spunto da un soggetto di Maurizio Costanzo per una fiction prodotta da Sky Cinema: “Per sempre”. Anche in questo caso, come nel film, i protagonisti sono un uomo e una donna.

La genesi del mio “graffio dell’anima” è stata lunga e molto affinata nel corso del tempo. Ha trovato la sua pace in questa versione teatrale, per certi versi autobiografica. Lui e lei non hanno nome perché possono essere un qualsiasi lui ed una qualsiasi lei. Potremmo anche essere io e te. Siamo io e te.

 

Dedico questo testo a tutte le persone che mi hanno aiutato consciamente o inconsciamente a scriverlo. Lo dedico a Iaia e Betta, grazie alle quali ho preso molti schiaffi per riprendermi dallo svenimento. Lo dedico a Lia e Mari che hanno creduto nella profondità del mio scrivere. Lo dedico a Maria che mi ha aperto gli occhi parlandomi del vero Alex. Lo dedico a Lucia cui non voglio graffiare l’anima. Lo dedico anche a “lei”.

 

Non lo dedico ad Alex, quello che le faceva sentire il suo “senso” mentre stava con me. Né lo dedico a tutti gli Alex del mondo che, forti del loro ego, sanno portar via i sogni. Vi auguro di conoscere un giorno cosa vuol dire quella lacerazione che finora avete solo provocato. Anche se so che questa “maledizione” vi fa solo sorridere perché quelle “lei” cercano ed amano sempre e solo quegli “Alex”.

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