"Ciò che si fa per amore è sempre al di là del bene e del male" (F. W. Nietzsche)
Scena quarta
10.03.2009 00:00
Talia: (intervenendo) Ma sei pazzo! Ma che domande fai! Sii più discreto.
Narratore: Ma fatte ‘nu poco ‘e fatte tuoje! (a Diana) Scusate, maestà!
Talia: Ma che maestà!
Narratore: Regina!
Talia: Ma che dici!
Narratore: Sua Eccellenza, Santità… (a Talia) Comme l’aggia chiammà?!
Polimnia, la musa degli inni religiosi, avanza verso il proscenio.
Polimnia: Calma, calma… Quanto fracasso alla presenza di una dea!
Talia: (costernata) Scusaci, Polimnia!
Narratore: (a Talia) Ueh… Ueh! Ma chesta chi è?
Talia: (sottovoce) È Polimnia, la musa degli inni religiosi.
Narratore: Ma quante ne sono!
Polimnia: (incurante, con estrema enfasi) La dea Diana va osannata ed invocata con ogni forma di rispetto, come dea divina, Madre Natura, che genera tutte le cose e ogni volta genera il sole che ha donato ai popoli, Guardiana del cielo e del mare e di tutti gli Dei e Poteri. (esce)
Narratore: (annoiato) Mamma mia! E che suonno!
Talia: L’hai voluto tu.
Narratore: Sì, ma alla fine manco m’avite risposto! Io vorrei solo capire perché la “dea divina” e tutto ‘o riesto appresso c’ha ditto chella se n’è andata così.
Melpomene: (restando sdraiata) Ve lo dico io.
Narratore: Chi ha parlato?
Talia: Melpomene, la dea della tragedia.
Narratore: Eh, e ce mancava. Nuje già stevemo belli!
Melpomene: (c.s.) Una notte, Eris, dea della Discordia, per vendicarsi dell'insulto fattole da Giove che non l'aveva invitata alle nozze di Pelèo e Teti, trafugò dal giardino di Diana una mela d’oro dall’albero della conoscenza e si recò alle nozze, gettando il pomo con la scritta “alla più bella” nel bel mezzo della festa.
Narratore: Mamma mia! E chi sarrà tutta sta pupulazione ch’ha annummennato!
Talia: Zitto! E guarda…
Melpomene lancia una mela. Tre muse si alzano.
Prima musa: Ehi, ragazze! Guardate qui, presto!
Seconda musa: Cosa c’è?
Prima musa: Beh, è una mela d’oro.
Terza musa: Sì, questo lo vedo. Ma vedo anche che sopra c’è una scritta!
Seconda musa: (leggendo) Alla più bella!
Prima musa: Oh, allora è sicuramente per me.
Seconda musa: Macchè, sarà certamente qualche mio spasimante.
Terza musa: Ojnè!
Tutte le Muse hanno un sussulto e la guardano stralunate.
Talia: (al narratore) Incredibile! Me le hai contagiate!
Terza musa: (ricomponendosi) Ma vi siete viste bene?! È ovviamente per me.
Prima musa: (innervosendosi) Ma a cchi?!?!
Le muse litigano, con battute a soggetto.
A questo punto mi piacerebbe inserire la celebre litigata de La Gatta Cenerentola del De Simone con musica del primo coro dei soldati.
Prima musa: Fuchera!
Terza musa: Capera!
Prima musa: Chiachiera!
Seconda musa: Chiazzere!
Prima musa: Lumera!
Terza musa: Trammera!
Prima musa: Funnachera!
Terza musa: Concola ‘e cantenera!
Prima musa: Maneco ‘e cafettera!
Narratore: Anariè!
Talia: Ti stai proprio divertendo!
Prima musa: Zandraglia perugliosa!
Terza musa: Piera storta de papera!
Prima musa: Tallune fatte a pprovola! Uocchie de ceca-voccola!
Terza musa: Naso de cacciuttella!
Seconda musa: Ma la vogliamo finire!
Terza musa: Zellosa!
Prima musa: Fetosa!
Terza musa: Zandragliosa!
Prima musa: Perucchiosa!
Terza musa: Trumbetta scurdata!
Prima musa: Rancascia scuncecata!
Seconda musa: (urlando) Ferme un attimo! Credo di aver avuto un’idea.
Terza musa: Sentiamo.
Seconda musa: Chiediamo all’uomo più virtuoso della città chi è secondo lui la più bella.
Prima musa: Sì, mi sembra una buona idea.
Quarta musa: (alzandosi) Un momento! Un momento!
Narratore: E chesta è n’ata figura ‘e mme..a
Mentre sta per pronunciare queste parole, Talia gli tappa la bocca con la mano.
Quarta musa: (avvicinandosi ad una delle tre litiganti) La mela era diretta proprio a mia figlia.
Narratore: Uè! Basta mò!
Non interrompè!
Si vuole vedè la mela pe chi è
assettè!
E ‘nzieme all’ate
aspettè!
Quarta musa: (tornando al proprio posto) E va bene! E non t’incazzè!
Seconda musa: Oh! Finalmente! D’accordo, chi proponete?
Prima musa: Andiamo da Paride, è un uomo giusto e retto e saprà sicuramente solvere l’enigma.
Terza musa: E sia!
Melpomene, alzandosi, porta in scena un ragazzo, che potrebbe essere lo stesso narratore. Le tre muse gli si stringono intorno.
Seconda musa: Dunque, Paride, abbiamo ricevuto tra noi questo pomo d’oro
con la dedica “alla più bella”.
Prima musa: A chi, secondo te, è dedicato?
Terza musa: Chi è, tra noi, a tuo giudizio, la più bella?
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