"Ciò che si fa per amore è sempre al di là del bene e del male" (F. W. Nietzsche)


Scena quarta

11.03.2009 00:00

Silenzio. Il telo si alza e lui si ritrova nella sua camera. Non ci sono variazioni di luce. Si siede alla sua scrivania e, dal cassetto, tira fuori un’agenda, sceglie la data 31 Marzo e scrive tre semplici parole, che compaiono sul telo: “fine del mondo”.

 

Lui: Chi mi conosce sa perché.

 

Il telo ora si alza del tutto. Entra lei da sinistra, vestita con un corpetto nero ed un jeans, e si rivolge al pubblico, mentre lui continua a rimanere seduto alle sue spalle.

 

Lei: Sei come un paperotto! Dolce, tenero, impacciato. Sapere che mi pensi rende piene le mie giornate, consapevole di essere per qualcuno sempre presente. Così come siamo stati presenti l’uno per l’altra in questi due anni. In due anni non può andare sempre tutto per il verso giusto ma l’intenzione di proseguire per altri 20 o 200 anni ci rende ancora più uniti.

 

Parte la musica di “Perfect day” di Lou Reed.

 

Lei: L’anno scorso mi hai detto di registrare ogni momento della mia vita, anche quelli che non sono perfetti. Io ti auguro che ogni momento valga la pena di essere registrato e che in molti di questi possa esserci anche io.

 

Lui: (sempre di spalle) Una settimana dopo avermi detto queste parole mi hai lasciato.

 

Lei non esce. La musica non cresce. Lui si alza e si porta dietro di lei.

 

Lui: L'esperienza fortifica. Non insegna nulla, ma fortifica. Era questa la mia paura di crescere, la paura di non vivere più per emozioni, di non attendere più al mattino il risveglio con quella intensità del desiderio della scoperta e la notte con le incognite per le mille tappe da compiere. Non sentire né caldo né freddo, non riconoscere odori e sapori è strano, molto peggio del dolore stesso, perché non te ne rendi conto. Sai solo che c'è silenzio. 

 

Si lascia ancora spazio alla musica. Nel frattempo, lui passa davanti a lei e riprende a parlare.

 

Lui: Ci sono date importanti nella storia che segnano l'inizio di un'epoca, come convenzionalmente il 25 Dicembre dell'anno 0, o il 14 Luglio del 1789, o ancora il 2 Giugno del 1946... Insomma, ci sono date imprescindibili senza le quali la storia non ci sarebbe.

Allo stesso modo, forse, ci sono date nella storia di ognuno di noi che significano tanto e che segnano degli inizi, dei punti cruciali, intorno ai quali si sono snodati i bivi della vita.

 

 

Silenzio di riflessione.

 

 

Lui: Se ciò è vero, per me questo è il giorno più importante.

 

 

Lui china il capo e lei inizia a parlare. Solo un faro illumina i due.

 

 

Lei: Sei sempre stato il mio sogno. Il punto è che ti consideravo irrealizzabile. E, invece, ora sei la mia realtà. Non aspettarti grandi cose da me. Non sono mai stata un talento nell’amare. Finisco sempre per sbagliare qualcosa. Spero che non accada lo stesso anche con te. Ogni giorno mi auguro di non aver detto o fatto la cosa sbagliata.

 

Lei si siede sul letto.

 

Lei: A volte mi chiedo se sia solo un sogno…

 

 

La musica si ferma sfumando fino a 2’ 55”.

 

 

Lei: …e come tale tu possa finire all’improvviso. Mi chiedo se dovessi svegliarmi domani e scoprire che è stato solo un sogno, cosa mi resterebbe?

 

 

Silenzio.

 

 

Lei: Mi resterebbe il ricordo di una persona a cui ho donato parte del mio cuore, e che ha saputo trattarla con tutti i riguardi, come se fosse di cristallo. Il ricordo di una persona che non sa, perché non gliel’ho mai detto o fatto capire, di aver risvegliato in me la voglia di amare.

Sento il desiderio di amarti!

Avverto l’esigenza di darti ciò che di più buono c’è in me. L’unica cosa che ti chiedo è di non svegliarmi domani e dirmi che ho sognato tutto.

 

 

Lei si alza dal letto e si avvicina a lui.

Lei: Svegliami tutti i giorni con un bacio e dimmi che sei ancora parte di me e della mia vita.

 

Lei fa per uscire verso destra. Quasi sul limite, si volta, torna indietro e lui la guarda.

 

Lei: Escludo ogni responsabilità per eventuali delusioni.

 

Buio.

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