"Ciò che si fa per amore è sempre al di là del bene e del male" (F. W. Nietzsche)


Scena quinta

09.03.2009 00:00

Narratore: Ora ho capito tutto! Mò m’arricordo (al pubblico) E sì, mio rispettabilissimo pubblico, la nostra bella Afrodite, “pazza e sperza” com’era per il bel Virbio, fece ferro e fuoco per attirare la sua attenzione. Virbio, però, innamorato com’era di Diana, non poteva cedere alla tentazione e la stessa Diana lo protesse dalle ire di Afrodite e degli dèi suoi alleati.

Suppurtarono pe’ paricchiu tiempo chesta situazione ma, alla fine, Virbio, ll’ommo ‘e casa, pigliaje na decisione.

Chille amavano assaje ‘o paese lloro,

ma furono costretti a partire,

pecché ll’uocchie, ‘e cattiverie, chelli malelingue d’e vicini insomma,

col permesso degli dei,

li riempivano di dispetti e scostumatezze che non sto qui a ripetervi.

 

 

Sulla scena vediamo la discussione.

 

 

Virbio: Cara moglie, dolcissima figlia, è venuta l'ora di abbandonare questi luoghi.

 

Diana: Mio amato sposo, hai pensato bene? Come faremo a lasciare la casa, gli animali, gli alberi da frutto?

Virbio: La tua preoccupazione è anche la mia, Diana, ma dobbiamo avere il coraggio di costruirci il futuro in altri posti.

 

Diana: Conosco il tuo coraggio e la tua determinazione, ma riflettiamo a fondo prima di prendere una decisione. Tu che ne pensi, figlia mia?

 

Virbio: Sì, che ne pensi? Dicci, figlia.

 

Epirotina: Caro papà e cara mamma, io sono piccolina, intraprendente e, per fortuna, anche curiosa. Posso costruire la mia vita in qualsiasi altro posto.

 

Virbio: Sei sicura, piccola?

 

Epirotina: Sì, papà. Voglio visitare nuovi luoghi dove posso crescere sana, tranquilla e trovare un ambiente adatto al mio carattere dolcissimo.

 

Virbio: Per me va bene così.

 

Diana: Sentita la determinazione di Epirotina, ho capito che hai riflettuto benissimo.

 

Virbio: Bene, allora tra pochi giorni partiremo… Solo una cosa, Diana.

 

Diana: Sì, Virbio.

 

Virbio: Dobbiamo portare con noi gli alberi che Giove ci ha donato.

 

Diana: (stupita) Ma sei sicuro? Ti rendi conto che tutta la nostra disfatta nasce per colpa loro?

 

Virbio: Proprio per questo. Il male non può trionfare. Questi frutti preziosi non possono passare alla storia come gli alberi della discordia, ma devono avere una collocazione degna di loro, in un posto dove sia l’amore a regnare sovrano.

 

Epirotina: Sì, mamma, papà ha ragione. Portiamoli con noi. Sono così dolci quei frutti, e belli, e a me piacciono tanto… E poi voi le chiamate così come chiamate me! Ti prego, mamma.

 

Diana: Va bene, va bene. Anche se sono convinta che la profezia di Giove non si è ancora compiuta del tutto.

 

 

La luce non si spegne perché d’ora in avanti i protagonisti mimano la scena.

Ritorna a parlare il narratore.

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