"Ciò che si fa per amore è sempre al di là del bene e del male" (F. W. Nietzsche)


«Per abolire le barriere architettoniche il dialogo c’è. Ora bisogna costruire»

28.11.2008 00:00

Grande partecipazione degli enti e delle istituzioni per confrontarsi

su un nuovo modello di città fruibile senza barriere

 

Oggi il MUSA, Polo Museale della Tecnica e del Lavoro in Agricoltura di Benevento, ha ospitato il I Work day “Insieme per l’abbattimento delle barriere architettoniche”, organizzato dall’associazione ONLUS “Disabili Insuperabili” e moderato dall’attore Angelo Blasetti.

 

«È sicuramente un bilancio positivo quello che emerge dalla giornata, perché il dialogo c’è e, sebbene i passi da fare siano ancora tanti, l’attenzione alle tematiche che ci sono a cuore è oggi più ampia di trent’anni fa» - afferma il vicepresidente dell’associazione promotrice Enzo Pannella parlando a nome di tutte le realtà presenti - «ma ancora una volta il nostro obiettivo di parlare “con” i diversamente abili e non solo “dei” diversamente abili non è sufficientemente riuscito». L’organizzazione lamenta, infatti, nonostante il coinvolgimento porta a porta e la mobilitazione di navette speciali una sorta di rassegnazione da parte dei disabili, di autoesclusione dal mondo. «Il rapporto tra due persone non deve e non può essere ostacolato da una carrozzella. La prima disabilità, e la più difficile, da abbattere è quella culturale». Lo dice il Presidente nazionale del FIABA, Fondo Italiano per l’Abbattimento delle Barriere Architettoniche, Giuseppe Trieste.

 

Imponente il parterre degli ospiti politici presenti, a partire dal Presidente del Consiglio Regionale della Campania, Sandra Lonardo che, mettendo in evidenza la sua trentennale attenzione ai temi del “terzo settore” con la Croce Rossa prima e con gli incarichi istituzionali poi, afferma: «La disabilità va sostenuta con interventi legislativi atti a migliorare la qualità di vita di tutti». Sono, poi, intervenuti i deputati Nunzia De Girolamo e Mario Pepe, il Sindaco della Città di Benevento, Fausto Pepe, l’Assessore alla Mobilità della Provincia di Benevento, Gianvito Bello e quello all’Urbanistica del Comune di Benevento, Angelo Miceli. Da destra e da sinistra è stata unanime la richiesta di emanare regolamentazioni più efficaci per i diritti dei diversamente abili, dai pass parcheggio alle nuove costruzioni, alla messa in regola delle strutture preesistenti. È su questo punto che è intervenuto anche il Presidente dell’Ordine degli Architetti di Benevento, Pellegrino Soriano, proponendo un nuovo, sottile, punto di vista: «Il progetto di città va realizzato non per i normodotati con possibilità di accesso ai disabili, ma deve essere sin dal suo principio pensato per tutti». Un esempio di “città possibile” è stato, invece, fornito dal Comune di Montesilvano (CH) che, con i suoi provvedimenti, ha realizzato una vera e propria innovazione nel settore, affidando per la prima volta l’ufficio disabili alla gestione di un disabile ed inserendo anche i disabili nelle Commissioni per i Lavori Pubblici.

 

Molti anche gli interessamenti del mondo culturale alla manifestazione, tra cui il Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Benevento, Mario Pedicini, per il quale grande importanza simbolica riveste la partecipazione attenta e attiva dei ragazzi delle scuole della Città di Benevento, in particolare dell’Istituto Tecnico per Geometri “Galileo Galilei” e dell’Istituto Professionale di Stato per i Servizi Commerciali e Turistici “Marco Polo”.

 

La giornata di studio e confronto sul tema delle disabilità è stata anche l’occasione per l’istituzione di un premio dal titolo “BeneventAbile” assegnato per questa prima edizione al Comune di Montesilvano e a tutti gli intervenuti per la sensibilità dimostrata. Un riconoscimento speciale è, però, andato al MUSA con la premiazione del suo ideatore, Carmine Nardone, Presidente emerito della Provincia, del direttore dei lavori della struttura, Michelantonio Panarese, e della società di gestione, la scarl IDEAS, per la realizzazione di una struttura pensata per essere fruita da tutti, sin dalle sue fondamenta. «Il MUSA è solo un pensiero di un nuovo modello di civiltà che le Istituzioni devono costruire per sensibilizzare l’opinione pubblica» - dice il Presidente di Futuridea, Carmine Nardone - «e mi auguro che questo sia solo l’inizio di un percorso che ci vedrà camminare insieme nell’innovazione utile e sostenibile».

 

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