"Ciò che si fa per amore è sempre al di là del bene e del male" (F. W. Nietzsche)


A Benevento a testa in giù

29.09.2009 10:00

  

È iniziata questa mattina la protesta dei lavoratori del Servizio Affissioni del Comune di Benevento aderenti al settore FILCAMS (Federazione Italiana Lavoratori Commercio e Turismo) della CGIL. Non hanno incrociato le braccia destando attenzione col loro silenzio, non hanno incatenato i loro corpi al cancello d’ingresso della sede comunale facendo rumore con pesanti catene, non hanno bloccato le strade impedendo ad altri di lavorare e non si sono neppure assentati essi stessi dall’impiego, magari con una tristemente troppe-volte-dimenticata protesta pacifica.

Il 29 settembre 2009 sarà, infatti, ricordato come il giorno in cui a Benevento alcuni dipendenti comunali si sono regolarmente presentati in ufficio, hanno preso i manifesti da affiggere e… sono andati a testa in giù. E non solo loro! Sì, perché tutti quelli che intenderanno leggere le delibere del Comune di Benevento nei prossimi giorni dovranno, infatti, capovolgere il capo negli spazi pubblici più strategici della città. I manifesti sono, in pratica, affissi al contrario. Accanto a essi è, però, comparso un altro manifesto (stavolta in posizione corretta), nel quale si legge: «I lavoratori del Servizio Affissioni del Comune di Benevento affamati ed offesi, degradati, ammoniti, imposti dai capintesta, dirigenti e amministratori che ordinano dal palazzo comunale di tenere CHINO IL CAPO comunicano alla cittadinanza che in osservanza delle disposizioni comunali da oggi 29 settembre 2009 i manifesti saranno collocati, in alcuni punti, al CONTRARIO». In osservanza! Già, perché non stanno venendo meno ad alcuna legge!

Ma qual è il motivo di una siffatta azione? Lo spiega a Il Quaderno, il quotidiano online della provincia sannita, Rosita Galdiero, segretario della Filcams CGIL di Benevento: «Il 25 maggio il Comune ha revocato l’appalto alla società Tributi Italia Spa che gestiva il servizio di affissione pubblica e, ad oggi, non ha ancora indetto una gara per affidare il servizio né ha deciso di assumerne temporaneamente la gestione, così come previsto dall’art. 21 del capitolato speciale di appalto. Il risultato è che i lavoratori non hanno ancora percepito gli stipendi di luglio, agosto e settembre 2009, si stanno autogestendo e le somme continuano ad arrivare sul conto corrente della Tributi Italia Spa».

Un’altra figurina da collezionare nell’album dell’Italia che non va? Non possiamo negarlo, soprattutto visto che la società in oggetto sarebbe stata estinta proprio nella data indicata dalla sindacalista in seguito a un debito contratto pari a 790 339,77 euro.

La morale di questa storia è, dunque, un sorriso amaro. Che, però, fa riflettere. Ci auguriamo solo che tanta inventiva e capacità comunicativa offra i giusti spunti a chi di dovere per far comprendere a quale patrimonio stanno rinunciando col loro disinteresse. Per ora il primo passo è stato fatto: hanno comunicato molto più di molti dei manifesti che affiggono.

 

 

Una protesta intelligente data alla luce dai lavoratori del Servizio Affissioni del Comune.

 

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