"Ciò che si fa per amore è sempre al di là del bene e del male" (F. W. Nietzsche)
Dea
13.06.2008 00:00
Tu, Luna, velata dalle nubi,
violata dal frastuono coreutico,
tu che guardi, osservi e non proferisci parola
tu, cui si rivolgono i poeti e i santi
tu che accompagni nel loro squallore i trovatori di notti senza amore
tu, speranza degli amanti
tu, luce interiore che tiene sveglio ogni sospiro
e che cerca un senso
laddove la ragione imporrebbe di tacere.
A te si volge il mio sguardo,
la mia supplice silenziosa inesistente preghiera,
il mio flebile battito,
il mio morente respiro.
A lei, il mio desiderio
alla sua mancanza
alla sua assenza
alla sua deprecata presenza
ai baci che le mie labbra più non posano
un solo vuoto
solo ricordi
solo pensieri
passioni
profezie, non speranze, che bramerei ineluse.
Signora della vera vita,
del mondo intangibile,
di quello evanescentemente intoccabile
notturno
e dei sogni spenti
rinnova il fuoco della tua ancestrale
veggenza.
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