"Ciò che si fa per amore è sempre al di là del bene e del male" (F. W. Nietzsche)


E le chiamano strade...

08.09.2009 13:07

Se avete pensato di raggiungere Napoli e risiedete nella immediata provincia a Nord del capoluogo campano, non fatelo! 

Ma come? - direte voi. Mi aspettano il lavoro, l'amico, la ragazza. E' un consiglio: non fatelo! Soprattutto se, dopo aver faticosamente tagliato il traguardo della città, avete pensato di spendere il vostro tempo in qualche amena località dell'area irpina o in quella sannita. Ah! Dimenticavo... Anche Caserta e Salerno da questo punto di vista non scherzano!

Qualcuno si starà domandando quale fine del mondo incomba stavolta sulle nostre teste come una tagliente spada di Damocle. La risposta è: nessuna, "stiamo (semplicemente) lavorando per voi". 
Qualche sorpassato comico napoletano soleva rispondere: "ma chi ve l'ha chiesto"? e, di certo, non è un buon modo di sfogare la propria rabbia. Eppure, la domanda sorge spontanea: perché i "lavori in corso" sulle nostre strade e autostrade non vengono eseguiti durante lo svuotamento delle città che avviene nel corso del periodo estivo? Perché si attende la ripresa delle attività che è notoriamente il periodo peggiore dell'anno per effettuare le indispensabili opere di manutenzione?
L'assessore regionale ai trasporti, Ennio Cascetta, parla di programmazione. E la cosa ci lascia perplessi. Cosa significa programmare? Chiudere contemporaneamente tutte le vie strategiche della Regione? O, invece, stilare un calendario operativo all'interno del quale valutare il piano traffico? Ma - è evidente - le poste in gioco sono molto alte e gli interessi svariati. Così, le ditte appaltatrici attraverso favoritismi non possono trascurare di subappaltare i propri incarichi ad altre ditte in un circolo vizioso di coevi feudalesimi. 

Ecco che, allora, per accontentare tutti e non rovinare le vacanze a nessuno, Lunedì 6 Settembre scoppia il pandemonio: strade urbane chiuse a Napoli, le stesse che raccordano il centro con la zona alta e le principali uscite della tangenziale; lavori a Sant'Antimo che rendono già di per sé difficile l'accesso all'asse mediano (ex SS 162 NC); brutta sorpresa per gli automobilisti che da Sant'Antimo devono giungere a Napoli: una media di 6 chilometri di coda nelle ore di punta a causa di 400m. di lavori in corso che riducono a una corsia il tratto dove sono concentrati ben quattro punti di accesso alla rete autostradale; lavori sparsi tra Caserta e Salerno sulla A30; lavori interminabili sul tratto Napoli - Benevento della A16. Una sola parola per descrivere tutto: caos!

Il risultato è che un temerario dei giorni nostri che decida con animo sereno di recarsi al lavoro, rassegnandosi al fatto che il Lunedì esista - e il Martedì pure - può mandare a farsi friggere i suoi buoni propositi quando è obbligato a trascorrere un'ora e mezza imbottigliato nel traffico di quelle che chiamano strade extraurbane. A scorrimento veloce. 
Battuta di cattivo gusto? Non più del trabordante sacchetto di spazzatura che mi ha accolto all'arrivo - dopo 2 ore e mezzo per 100 chilometri - alla già di suo pericolosa uscita di San Giorgio del Sannio del raccordo BN-A16. Ma non era solo un problema napoletano?

E le Istituzioni stanno a guardare. Anzi, no! Alle volte sarebbe addirittura meglio!

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