Il giorno in più

Quello che vorremmo tutti, quello nel quale desidereremmo fare tutto ciò che fino ad ora non siamo riusciti a fare, quello in cui vorremmo mettere in luce tutte le nostre capacità che lei ancora non conosce perché sappiamo che possiamo farcela... Semplicemente, quello in cui vorremmo ci fosse lei.

"Il giorno in più" è il romanzo di Fabio Volo che ho iniziato a leggere qualche giorno fa. Ho superato la soglia della metà del libro (vado a rilento perché mi sto gustando ogni singola battuta) e quindi posso iniziare ad affermare che la grande forza di Fabio Volo sta nella riconferma di riuscire a farti dire in tutti i suoi romanzi: "sta parlando di me!"

Si tratta ancora una volta di un'avventura talmente reale e palpabile da apparire straordinaria, un grande recupero dopo il meno bello, ma comunque intenso, Un posto nel mondo.

Alcuni passi sono veramente epici, come le citazioni delle musiche stupende dei Radiohead o quelle di Wim Wenders da "Il cielo sopra Berlino". Forse in questo periodo un libro che parla dell'inseguimento di un sogno non è quello che mi ci voleva. O forse, invece, io desidero solo la speranza di continuare a sognare. E così, con la mente, ritorno a Bra, quando in poco più di un mese passato da solo in una città sconosciuta mi sono sentito meno solo che mai e ho incontrato persone stupende.

"Il mondo così com'è non è sopportabile" fa dire Albert Camus al suo Caligola, perché la vita continua a premiare chi non conosce neppure lontanamente il significato di quel "noi che abbraccia l'universo" di cui Fabio Volo parla nel suo ultimo trip.

Il mio libro preferito in assoluto resta comunque, almeno per ora, il suo "E' una vita che ti aspetto"... anche perché continuo ad aspettare... Quando sarai con me, forse, allora, "Il giorno in più" potrà prendere il suo posto. Sperando che tu questo "giorno in più" riuscirai a donarmelo...

"Non importa quanto aspetti, ma chi stai aspettando" (Fabio Volo, Il giorno in più)