"Ciò che si fa per amore è sempre al di là del bene e del male" (F. W. Nietzsche)


Ma quante... Nacchere e Tammorra!

09.04.2010 22:49

Giugliano ha voglia di suonare. Lo zufolo, elemento imprescindibile della Pasquetta musicale paesana, quest'anno però continua a far riverberare nell'etere delle strade la sua armonia, anche al di fuori dei giorni canonici.

A Giugliano, in parole povere, se le stanno suonando!

"Tragicamente si è spenta grazie all'Amministrazione comunale Nacchere e Tammorra" annunciava qualche giorno fa un manifesto listato a lutto comparso per le vie del centro. Ma andiamo per gradi.
Sono ormai secoli che dalle campagne giuglianesi si muovono ogni lunedì in albis le paranze per recare il proprio omaggio alla veneratissima Madonna dell'Arco. Da quel giorno, poi, iniziano le peregrinazioni. Prime fra tutte, quelle alla Madonna di Parete e alla sua "sorella" di Villa di Briano.
Di ritorno dalle amene ballate i carri allegorici allestiti per l'occasione sostano nelle piazze principali della propria città d'origine per dimenarsi in piacevoli danze di tammurriata giuglianese.
Da circa dieci anni, al fine di tutelare e ampliare la manifestazione, rendendola specchio per attrarre visitatori dal resto della Provincia e dalla Regione, i Sindaci e gli Assessori avevano ben pensato di istituzionalizzare il momento. Sempre con sorti avverse, in verità. Infatti, c'è ancora chi cerca di capire se sia la paranza a essere di destra e la tammorra di sinistra o viceversa.
Fatto sta che i Mezzone e gli altri hanno sempre continuato a suonare.

Quest'anno, finalmente, l'Amministrazione Pianese aveva deciso. Le nacchere sono di sinistra e la tammorra di destra. Così, via il titolo vecchio e spazio al nuovo: Tammurriata Giuglianese. Piccolo particolare: oltre al titolo hanno tolto di mezzo anche le Associazioni organizzatrici.
E così arriva il manifesto di cui sopra. Non si fa attendere, però, la replica dell'Assessore delegato alla Cultura che dal palco allestito in Piazza Annunziata il Martedì in Albis, alla presenza della folla ballerina profetizza: "Quelli del manifesto hanno fatto una figura da ignoranti, perché con quel vecchio titolo non si capiva l'assonanza tra la nostra città e l'evento". E specifica: "Non avremmo mai rinunciato a quest'appuntamento simbolo della nostra città".
A dire il vero, però, non ci avrebbero rinunciato ugualmente perché le paranze non hanno mai richiesto autorizzazioni. Semmai è l'Amministrazione a chiedere alle paranze di poterle coordinare. Succede così nelle tradizioni popolari, ma i beni immateriali - si sa - non sempre sono appannaggio della classe politica.

Finita la diatriba? Macché!
Nacchere e Tammorra le associazioni la fanno! Ospitati da una struttura di riabilitazione per disabili psichici su via Colonne, tra Giugliano e Melito, a cinque giorni di distanza la tammurriata si ripete e viene addirittura elevata al rango di "concerto" della Paranza di Mezzone! Anche qui ingresso libero.
Se è vero che per la Chiesa il giorno di Pasqua è lungo 8 giorni, a Giugliano anche i rituali più profani si distendono nel tempo. Di certo questa "tarantella" i suoi effetti li ha avuti: per la prima volta tutti i giuglianesi erano a conoscenza dell'esistenza di Nacchere e Tammorra. Non solo: addirittura un loro evento era apparso sui quotidiani nazionali. Sarà dovuta a questo la folla in piazza? Ai posteri l'ardua sentenza, ma agli organizzatori la succulenta domanda: avete voluto lo zufolo? E, come direbbe Pino Daniele: "e sona mo'!"

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