"Ciò che si fa per amore è sempre al di là del bene e del male" (F. W. Nietzsche)


Ora

18.07.2010 23:05

Ora hai anche un volto.

Cominciavo ormai a crederti una mia creatura. 

Invece (ci) sei. Come quando, in quei giorni, svelandoti a mo' di jolly, riuscisti a mescolare con senso irreprensibile e rivoltante un mazzo di carte perfetto solo per me.

 

Ora sei altro. Forse lo sei sempre stato. Sempre uguale a te stesso e a una categoria che odio.

Perché i tipi umani esistono. Come i casi. 

Impulso alienante, quando non riesce a essere baluardo di sicurezze che si brama visceralmente di espugnare. 

Impossibile.

 

Ora sono qui a chiedermi perché. Quello stesso che lasciavo allora senza spiegazioni e senza risposta.

Ancora una volta non leverò questa domanda. Non conoscerai la mia voce e continuerò a essere un blando ricordo indiretto, appartenente a iridescenti fantasie di tempi andati. Il tempo trascorso è troppo. Almeno per te. E non mi è mai piaciuto provare a cambiare il mondo, fatto solo di venti e mulini, in cui i barcaderos sono gli unici cattivi maestri a riuscire a unire e svincolarsi a proprio piacimento.

 

Ora vorrei che la storia fosse giusta, ma io e te sappiamo che non lo è.

Ritorni sotto vesti molteplici, cambi nome e volto, ma non l'anima e il senso che orienta il tuo agire. 

Hai fascino. Inenarrabile e distorto. Deviato. Come le sensazioni, non sentimenti, che infondi in chi si pone al tuo cospetto. La ruota del tempo si arrovella su se stessa. E sempre ritorna, disegnando caratteri di una scena troppo nota, dove protagonisti sbiaditi e inarrestabili sono indifferenza e egoistica coscienza.

 

E' ora che cambi. Io o lei non importa.

Non fa differenza. Almeno per il resto del mondo.

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