"Ciò che si fa per amore è sempre al di là del bene e del male" (F. W. Nietzsche)


Rossovermiglio, Benedetta Cibrario

21.08.2009 14:50

Noi due sappiamo - e non potremmo mai dimenticare - che tra di noi è scorso un odio violento, un disprezzo implacabile. All'apparenza siamo due vecchi ammorbiditi dagli anni, ma se qualcuno sapesse leggerci in fondo al cuore, troverebbe intatti il risentimento e la paura di una donna che non ha ancora compiuto vent'anni ed è già sposata da poche ore con un ragazzo di venticinque, che le sta chiedendo distratto di togliersi la camicia mentre, voltato di spalle verso la finestra, s'accende un sigaro in camera da letto.

Ora - sono vecchi, ora - sanno tutti e due di che cosa si trattava.

Quella noncuranza, non era niente.

Nulla.

Un po' di timidezza, un po' di paura, uno smisurato orgoglio.

Una finta indifferenza che mascherava la paura.

Semplice.

Ora sanno tutti e due che quelle pungenti crudeltà erano involontarie come quelle dei bambini.

E adesso che saprebbero rimediare, sanno di non averne più il tempo, né il desiderio. Si sono guastati la vita a vicenda, con ammirevole perfezione. E questa consapevolezza non basta certo a riavvicinarli, né a consolarli.

Non possono fare a meno del risentimento che cova ancora in fondo all'anima: togliete loro anche quello, e saranno allora veramente perduti.

 

***

 

I veri nomadi, lo so, hanno uno sguardo fermo, e sereno, quando osservano il mutare dei paesaggi e delle consuetudini; uno sguardo che guarda fisso, avanti; è la prossima tappa ciò che conta, non quello che ci si lascia dietro; non li turba il cambiamento, né quella forma più sottile e incurabile di mutazione che è la sparizione; non tremano, quando il tempio greco si sbriciola in frammenti perché ne hanno fatto una santabarbara, quando accanto alla torre duecentesca spunta una palazzina con le scale di marmetto lucidate a piombo, e mai più, mai più quello scorcio, quel panorama sarà lo stesso.

 

***

 

"Ti ho davvero rovinato la vita?"

"Esiste qualcosa che possa davvero rovinare una vita?"

"Non giocare con le parole. Rispondimi."

Francesco esita. Scuote appena la testa.

"Ce l'hai fatta. Questo è un bellissimo posto. Una tenuta persa al gioco - una beffa, per qualcuno - è stata la tua salvezza."

"Mi hai amato davvero così tanto?"

"Sei stata felice qui, no?"

"Sono stata sola."

"Mi dispiace."

Francesco s'appoggia allo stipite della porta.

"Sono un po' stanco. Dev'essere colpa del viaggio. Se mi scusi, andrei a riposare."

"Buonanotte. A domani."

"A domani, sì."

 

L'Italia è una Repubblica.

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