"Ciò che si fa per amore è sempre al di là del bene e del male" (F. W. Nietzsche)


Salone del Gusto e Terra Madre a ridotto impatto ambientale

08.10.2008 15:30

Presentato a Torino un nuovo modello esportabile

per la realizzazione di eventi fieristici

 

Questa mattina a Torino sono stati presentati il Salone Internazionale del Gusto e Terra Madre a ridotto impatto ambientale, un’idea degli organizzatori (Regione Piemonte, Città di Torino e Slow Food) inserita tra le iniziative per Torino 2008 World Design Capital e realizzata in collaborazione con Disegno Industriale – Politecnico di Torino.

 

Il progetto nasce dall’analisi dell’edizione 2006, nella quale solo il 17% delle 190 tonnellate di rifiuti prodotti era stato correttamente differenziato per essere riciclato. Si è avvertita, così, la necessità di avvicinare il contenitore (la fiera) ai contenuti (buono, pulito e giusto). L’obiettivo è di ridurre di circa il 50% l’impatto ambientale dei due eventi nell’edizione 2008, per arrivare, attraverso un percorso di miglioramento progressivo, in prossimità dell’impatto “zero” per il 2012.

 

Per la prima volta nel mondo, un evento fieristico è stato progettato adottando le linee guida del cosiddetto “design sistemico”, un approccio nato dall’osservazione della natura in cui ogni eccedenza viene metabolizzata dal sistema. Il 50% degli allestimenti è costituito da Celenit, un impasto di lana di legno mineralizzata e cemento, non trattato chimicamente, riutilizzabile al termine della manifestazione per la costruzione di strade. È stata inoltre ridotta la cartellonistica per la comunicazione realizzandone l’80% con cartoncino riciclato e riciclabile. Altro punto nodale è caratterizzato dall’eliminazione della moquette a favore di vernici rimovibili senza ausilio di prodotti chimici al termine dell’evento. Salone Internazionale del Gusto e Terra Madre hanno voluto, poi, progettare e valorizzare il packaging e utilizzare materiali per la fruizione del cibo e shopper completamente biodegradabili da destinare, dopo il loro uso fieristico, alla produzione di compost per fertilizzare la terra in modo naturale. L’energia necessaria all’evento proviene, infine, dalla rete nazionale, nella quale è stato immesso, però, un quantitativo di energia “verde” paritario ai consumi previsti.

 

Attraverso tali accorgimenti, si eviterà che oltre 56 tonnellate di materiali finiscano in discarica e 600 tonnellate di CO2 siano riversate nell’atmosfera. Solo con il contributo dei visitatori, però, fortemente invitati a differenziare i rifiuti prodotti, si raggiungerà l’ambizioso obiettivo di poter riutilizzare circa 45 tonnellate degli stessi. Secondo un’ottica sistemica, le restanti 1.000 tonnellate di CO2 saranno compensate attraverso un progetto di salvaguardia della biodiversità del Po.

 

Il progetto Salone del Gusto e Terra Madre a basso impatto ambientale coinvolge la filiera di eccellenza piemontese, aziende capofila del settore che costituiscono un vero e proprio laboratorio creativo. Si tratta di Fondazione Zeri, AzzeroCO2, Marcopolo environmental group, CAMST, Sotral, Ristoeco, Fiat Group, GTT, Seag, Agenzia Mobilità Metropolitana Torino, Smat, Lurisia, ReAcademy, Iwas, Consorzio Nazionale Riciclo Imballaggi Acciaio, Comieco, Amiat, Novamont e Set Up.

—————

Indietro