"Ciò che si fa per amore è sempre al di là del bene e del male" (F. W. Nietzsche)


Scena ottava

06.03.2009 00:00

 Narratore: Sarrà pure na musa… Ma è ‘na femmena!...

Insomma, avrete capito che Scilla e Cariddi tenevano voglia ‘e parià.

Gli alberi di Melo, nonostante gli ostacoli, iniziavano a fiorire. Una grande famiglia di tonni, incantata dalla bellezza dei fiori, accolse la barchetta ed il suo carico con tanta eccitazione che quasi la sollevò sull'onda facendola volare, immettendola nello stretto di Messina. Scilla e Cariddi che erano a guardia dallo stretto, svegliate da tanto trambusto, ma dicimmo pure “ammuina”, rimasero estasiate dalla bellezza dei fiori… e, non per essere cattive, ma perché non avevano null’altro da fare, stavano rischiando non solo di far perdere il carico, ma addirittura di uccidere tutta la famiglia.

 

 

La luce si riaccende sul palco ed il narratore continua ad essere illuminato.

 

 

Scilla: Cariddi, perché non ci divertiamo un po' con questi forestieri?!

 

Cariddi: (ancora assonnata) Scilla, ma tu hai sempre la stessa testa?

 

Scilla: Dai, pelandrona.

 

Cariddi: Ma tanto se dico di no, tu mi stai a sentire?

Scilla: E perchè dovrei? In fondo lo so che ti fai pregare ma poi ti piace il gioco, quindi tanto vale che dimostri da subito il tuo entusiasmo.

 

Cariddi: (fingendosi entusiasta) Eh! Che bello! Che felicità!

 

Scilla: Ma quanto sei stupida!

 

Cariddi: E, per curiosità, poiché faccio finta di non conoscerlo, quale gioco vorresti fare?

 

Scilla: Ma è naturale: il tiro della barca!

 

Cariddi: E ti pareva!

 

Scilla: Ma perché? Tu forse ne vuoi fare un altro?

 

Cariddi: Ma perché? Tu forse ne conosci un altro? Hai qualche altro mezzo a disposizione?

 

Scilla: E non lamentarti sempre!

 

 

Si mima il gioco del tiro della barca.

Dopo breve, il narratore interviene e la scena viene mimata.

 

 

Narratore: Chella piezzo ‘e zucchero, però, la figlia, sì, Epirotina, fuje talmente grazziusella che regalò a questi due… a queste due… “sti ddoje bestie”, insomma… degli orecchini fatti coi fiori dell’albero di mela.

 

Cariddi: Grazie, piccola. (Epirotina lancia loro un bacio)

 

Scilla: (velatamente commossa) Beh, Cariddi, abbiamo giocato abbastanza, lasciamoli attraversare lo stretto.

 

Cariddi: Oh, finalmente… Ora la fai una cosa che ti chiedo io?

 

Scilla: Vediamo…

 

Cariddi: Aiutiamoli nella navigazione verso il tirreno.

 

Scilla: (ci pensa) Sì, mi sembra giusto.

 

Narratore: E così, tutte contente, aiutarono la barca a passare lo stretto…


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