"Ciò che si fa per amore è sempre al di là del bene e del male" (F. W. Nietzsche)


Ci siamo stati: Boda de Ciondro - Pietrelcina (BN)

13.12.2008 00:00

Tra santi e janare, a Pietrelcina incontriamo la buona tavola

 

Ristorante BODA DE CIONDRO

Indirizzo: Via Tratturo, 82020 Pietrelcina (BN), a 10 km da Benevento

Telefono/Fax: 0824.997601

E-mail: info@bodadeciondro.com

Website: www.bodadeciondro.com

Chiusura settimanale: Domenica sera, Lunedì tutta la giornata

Orario: 18.30 – 23.30 dal Martedì al Sabato; 12.00 – 16.00 Domenica e festivi

Ferie: una settimana a Luglio

Coperti: 40 interni (100 esterni per la stagione estiva)

Prezzi (vini esclusi): 35-40 euro

Carte di credito: tutte

 

Le passioni. Se dovessimo racchiudere in due parole il ristorante Boda de Ciondro, dal nome di verosimile origine toponomastica, l’estrema sintesi non potrebbe che essere questa.

Antonio Iadanza, figlio della terra di Padre Pio, di passioni ne ha tante e ama soprattutto condividerle. È a Pietrelcina, infatti, che la famiglia di Antonio risiede da sempre ed è nella zona di Piana Romana che possiede uno iazzo, un piccolo spazio destinato in tempi remoti, ma non troppo, al ricovero degli animali. Nel 2007, però, in quel luogo Antonio ha voluto vedere qualcos’altro e, da buon sommélier, ha ben pensato di dare l’opportunità a tutti di condividere i piaceri del buon vino e quelli della sana tavola.

Mettendo piede negli spazi raffinati ma tradizionali di Boda de Ciondro, si entra subito in contatto con la professionalità entusiasta dell’accoglienza, la cura del luogo e soprattutto l’eclettismo del patron, il quale, tra una chiacchiera e l’altra, illustra il menu e consiglia un buon vino. Nulla da togliere al piacere di scegliere i piatti dalla carta, che pure è fruibile a richiesta. La musica, prevalentemente jazz, è un’ottima compagna di viaggio in un’atmosfera semplicemente slow. La proposta dei piatti, realizzati dall’amico chef Nico, è un omaggio alla tradizione con punti di creatività mai sgraditi. Molte le scelte, ma per districarsi tra i gusti, il consiglio di Antonio è quantomeno da ascoltare. Si inizia con una zuppa di farro, orzo e grano saraceno arricchita da funghi porcini e tartufo e innaffiata da un Piedirosso Fontanavecchia. Per primo piatto, invece, ci vengono proposti tortelli di coniglio, mela annurca e semi di papavero su purea di patate e tartufo accompagnato da un Sommarello di Castelmagno. Si conclude, poi, con un coscio di agnello laticauda gustato con un bicchiere di Aglianico del taburno DOC Arces di Torre dei Chiusi. “Quello di Domenico Pulcino”, afferma Antonio in merito a quest’ultimo, dato il legame che ha con lui. È una delle sue priorità, infatti, dare voce e corpo alla filiera della fiducia, alla ricerca dei produttori prima ancora che dei prodotti, perché è convinto che solo chi, come lui, nutre la passione per l’enogastronomia può essere anche un buon fornitore.

Boda de Ciondro sceglie il suo menu giorno per giorno tra le proposte dei produttori del territorio compreso tra l’alto casertano, Benevento e Foggia: carni marchigiane, salumi di Faeto, pasticceria di San Marco dei Cavoti, “rigorosamente Innocenzo Borrillo” precisa Antonio con un pizzico di orgoglio. Ed è questa attenzione ai prodotti, alle stagioni, alle cento etichette di vini di cui la stragrande maggioranza beneventani, ma anche i prezzi giusti che fanno di Boda de Ciondro un esempio virtuoso del territorio sannita. Soprattutto perché ha ancora voglia di crescere! 

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