"Ciò che si fa per amore è sempre al di là del bene e del male" (F. W. Nietzsche)


Colazione da Tiffany

29.12.2007 22:35

Potrò sembrare arcaico, ma credo che il cinema di una volta, le grandi produzioni made in USA tra il 1950 ed il 1970 siano davvero gli unici capolavori degni di tale nome. Non è un amarcord, né una frase fatta, ma ieri, vedendo per la prima volta dall'inizio alla fine "Colazione da Tiffany" mi sono detto: "cavolo! questo è un film!"...

La morbida naturalezza della scena iniziale in cui la bellissima Audrey Hepburn passeggia davanti alle vetrine delle vie dello shopping di New York, la sapiente direzione delle scene curate sin nei minimi particolari con una accurata ricerca di simmetria onnisciente o asimmetria soggettiva, prontamente rispondenti alla tematica narrativa, l'estetismo statico ed estatico di George Peppard, la realtà quasi finta delle interpretazioni di "Gatto", la love story che vince ogni aspirazione facoltosa e che non necessita di alcun bene danaroso, ma solo di un'incisione fatta dalla rinomata gioielleria Tiffany su un anello, sorpresa di un pacchetto di noccioline... Tante le frasi celebri, come quella che paragona l'amore all'essere in gabbia o quella del gatto senza nome, o ancora la necessità di mettere il rossetto perché "certe lettere non possono essere lette senza"...

Il sogno d'amore narrato da "Breakfast at Tiffany's" è quello che ciascuno di noi può riconoscere nel proprio amore, quello vero, fatto di tenerezza, di sguardi, di sorrisi accennati, di mani ed occhi che si cercano e di anime che bramano l'altra metà della mela.

Holly:"Io e il mio gatto siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e cui nessuno appartiene..."
Paul:"Non hai un briciolo di coraggio, neanche quello semplice e istintivo di riconoscere che a questo mondo ci si innamora, che si deve appartenere a qualcuno perché questa è la sola maniera di essere felici..."

"Moon river" canta la protagonista del film seduta sul davanzale della finestra della sua abitazione, accompagnata dalla sua chitarra... e riesce a rendere vivo il fiume di ogni nostro pensiero, portandoci nel linguaggio dei sogni, dove non c'è bisogno di parole per dire che non c'è nulla al mondo che valga anche solo un briciolo di un amore vero, vissuto e reciprocamente donato.Vuoi sapere qual è la verità sul tuo conto? 


Colazione da Tiffany
(titolo originale: Breakfast at Tiffany's)
produzione: USA 1961 - durata: 115'
dall'omonimo romanzo di Truman Capote, regia di Blake Edwards
con Audrey Hepburn (Holly Golightly), George Peppard (Paul 'Fred' Varjak), Mickey Rooney (Mr. Yunioshi), Patricia Neal (Mrs. Failenson), Martin Balsam (O. J. Berman)
musiche di Johnny Mercer & Henry Mancini
vincitore di due premi Oscar (Miglior canzone, Miglior colonna sonora)
"un'icona di stile senza tempo per uno dei capolavori intramontabili della commedia americana"


"Sei una fifona. 

Non hai un briciolo di coraggio, neanche quello semplice e istintivo di riconoscere che a questo mondo ci si innamora, che si deve appartenere a qualcuno, perché questa è la sola maniera di poter essere felici. Tu ti consideri uno spirito libero, un essere selvaggio e temi che qualcuno voglia rinchiuderti in una gabbia. 

E sai che ti dico? Che la gabbia te la sei già costruita con le tue mani ed è una gabbia dalla quale non uscirai, in qualunque parte del mondo tu cerchi di fuggire, perché non importa dove tu corra, finirai sempre per imbatterti in te stessa."


(dalla scena finale di Colazione da Tiffany)


"Moon River wider than a mile, I'm crossing you in style someday. Oh, dream maker, you heartbreaker, wherever you're going I'm going your way. Two drifters off to see the world, there's such a lot of world to see. We're after the same rainbows end, and waiting round the bend, my huckleberry friend, Moon River, and me."
"Fiume Luna, più largo che un miglio, un giorno ti attraverserò con classe. O creatore di sogni, distruttore di cuori, dovunque tu stia andando, io ti seguirò. Due sponde, per uscire e vedere il mondo, c'é cosi tanto mondo da vedere. Abbiamo passato la stessa fine dell'arcobaleno, aspettando dietro alla curva, il mio amico Huckleberry, Fiume Luna, ed io!"

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