"Ciò che si fa per amore è sempre al di là del bene e del male" (F. W. Nietzsche)
Equilibrio precario
11.11.2009 23:35In un silenzio fatto di strani passi e similmente soli pensieri, oggi - apparentemente senza un motivo reale - sento ancora con maggiore forza miei i versi che lei, la cantantessa che ha ispirato i giorni del mio clima universitario, scrisse quando ancora non era acclamata quale idolo delle masse da quelli che all'epoca chiamavamo "pappappini".
Ascoltare Carmen vuol dire fare un tuffo nella mia storia, una di quelle che molti pagherebbero per non avere vissuto e di cui altri da tempo ne fanno parte. Diceva Vasco che "la vita è tutta un equilibrio sopra la follia". Forse quella di tutti, ma il suo imponente talento ci consente di dire "di ognuno".
Un equilibrio precario, ribatte lei. Dalla prima all'ultima sillaba di questa canzone, la musa siciliana sembra parlare di me, delle mie ore e delle mie ricerche. Soprattutto dei miei desideri, quelli confusi e quelli mescolati ai ricordi che installano nel mio animo solo paura, incertezza, insicurezza... con la sola voglia di riemergere e ancora una volta non innaffiare la speranza, spegnendo il possibile incendio della vita.
Steso sul filo
di una gloria che non c'è
disincantato, disarmato per aver
perso di vista
perso di vista te stesso
Appeso al grido
di una folla che non c'è
amareggiato disorientato per aver
perso di vista
perso di vista te stesso
Stai vivendo un equilibrio precario
Steso all'ombra
di una vita che non c'è
rammaricato tormentato per aver
perso di vista
perso di vista te stesso
Stai vivendo un equilibrio precario
Steso sul filo
di una gloria che non c'è
demotivato insoddisfatto per aver
perso di vista
perso di vista te stesso.
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