"Ciò che si fa per amore è sempre al di là del bene e del male" (F. W. Nietzsche)


Hobbes

01.06.2010 19:45

L'uomo distrugge. Una storia antica e mal ripetuta. Siamo distratti.

Da cosa o da chi è un'esperienza indicibile. Spiragli di luce albeggiano famelicamente dietro labili colonne di fumo, ma noi siamo troppo intenti ad alzare i nostri muri.
Orgoglio e pregiudizio. Delitto e castigo. Queste le nostre uniche armi. E vendette. Incapaci di dare pace e darla a noi stessi. Troppo dediti a cercare cosa o chi possa dare ristoro o sollievo alle nostre membra doloranti, umane ed eteree.
La vita così com'è non è sopportabile. Creiamo barriere. E gruppi che diventano tali. Sottomettiamo gli affetti agli effetti della nostra fierezza. 
Fiere. Egoisti. Lupi mannari. 
La vita altrui diventa inconsciamente ma maledettamente sottomessa ai nostri desideri e alle nostre brame. Però la storia non è fatta da chi lotta, bensì da chi ama e si ama. 
Insieme. Reciprocamente. L'amore non può e non deve essere una battaglia, al massimo una cooperazione per vincere gli ostacoli di quella immensa palla che è il mondo. 
Non è Stalin l'eroe che, nella sete di potere, crea i suoi ghetti, ma Giulietta, capace di rinnegare anche il suo nome pur di darsi al suo Romeo.
Amarsi. Un atto difficile per chi, come il genere umano, mira troppo spesso solo alla propria affermazione.
 
E intanto ti penso. E penso ai tuoi volti e alla mia affannata ricerca di te. Di te che non ci sei e forse non esisti. Di te che mi fai paura perché riappari all'improvviso. Di te in cui spero. Di te a cui urlo di venire a salvarmi da questo fango.

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