"Ciò che si fa per amore è sempre al di là del bene e del male" (F. W. Nietzsche)


L'abbiamo visto: Ex, di Fausto Brizzi

14.02.2009 00:00

 

 

«L’amore è una pericolosa malattia che, a differenza del morbillo e della varicella,

rischia di contagiarci più volte nel corso della nostra esistenza»

(Claudio Bisio)

 

 

Brizzi o Veronesi? È questo il dilemma! A giudicare dai film tutti italiani che girano nelle sale in queste settimane, è davvero difficile comprendere se dietro i due cineasti non si nasconda lo stesso volto. Uno spettatore distratto potrebbe, infatti, ben pensare di essersi perso nei meandri dei multisala ricordando le loro precedenti pellicole. E, a proposito di precedenti, il film dal titolo più breve della storia della cinematografia italiana si chiama giustappunto Ex.

Dopo una tale premessa, poco conta sottolineare che la regia è di Fausto Brizzi, ma che il cast è composto da tutte le star del nostro universo di celluloide alla maniera di Veronesi. Le punte di ironia e la satira contra similia del primo si mescolano, infatti, alle note di pathos dei “manuali d’amore”.

L’amore. Non più un apostrofo rosa tra le parole t’amo come vorrebbe Cirano, ma un piatto che va consumato caldo, quasi come la vendetta. La lezione di psicologia di Bisio che introduce il tema facendo il verso ad un suo stesso personaggio nella sequenza iniziale della penultima fatica di Veronesi è, infatti, il preludio a una serie compatta ed entusiasmante di citazioni gastronomiche. Si sa. Cibo ed Eros sono elementi indissolubilmente uniti, come in un sinolo. L’uno e l’altro appartengono alla sfera del reale ma per raccontare il mondo delle idee e dei sogni. Così, ci accorgiamo che il dono d’amore di un giovane francese per la sua innamorata italiana sta nel fare dialogare la tradizione dello Stivale con la novelle cuisine, dando vita alle omelette alla carbonara. Parimenti, poi, simbolo dell’amore dal poco sale tra un avvocato e la sua “dolce” consorte è l’insipidità delle seppie in umido. Le confessioni, invece, avvengono sotto l’ombra di un cibo veloce, tra un panino a Trinità dei Monti e una pizza da Rossopomodoro. Il cibo è la cassa dei ricordi, come quello sensuale del cioccolato fuso con cacao al 99% secondo l’antica ricetta Inca che si tramuta in carico dolore quando una telefonata ci cambia la vita.

Ex è, dunque, un film sull’amore e, quando esso scompare, segue la stessa sorte anche il cibo. «Prendilo per la gola», direbbe un vecchio adagio e i moderni cineasti lo sanno. Da Brizzi a Veronesi, passando per Ivan Cotroneo. Perché l’amore è cibo dell’anima e del corpo, spirituale e materiale insieme, incomprensibile e misterioso. Proprio per questo affascinante, come una ricetta segreta di cui per scoprirne gli ingredienti cediamo sempre alla tentazione di riprovarla.

—————

Indietro