"Ciò che si fa per amore è sempre al di là del bene e del male" (F. W. Nietzsche)


Natale a Napoli

12.12.2009 12:33

 Ormai ci siamo. Il periodo di Natale è alle porte e, come ogni anno, per Napoli questi giorni sono rappresentati da un nome e una via: San Gregorio Armeno. Passeggiando, però, per questo antico tratto della caotica metropoli, si respira un’aria sommessa, a metà strada tra la rassegnazione e l’attesa. Eppure gli artigiani non si fermano a guardare e, se è vero che già dal 2007 le vendite sono in calo di circa il 30% rispetto agli anni precedenti, è altrettanto vero che il vento della novità soffia sempre molto forte sulla consolidata tradizione dell’arte presepiale: «Abbiamo voluto creare una Natività benaugurante», spiega Gennaro Di Virgilio, uno dei maestri più giovani della “via dei pastori”. «Tutte e cinque le statuine portano la mascherina contro l’influenza A e i Re Magi, nelle loro ampolline, recano in dono il vaccino». Un’attualizzazione quanto mai necessaria per una Napoli che sta cercando di emanciparsi da questa nuova piaga, soprattutto mediatica, che l’ha voluta per settimane al primo posto nella classifica delle città contagiate dal virus H1N1. E anche un modo simpatico da parte dei volti noti di San Gregorio Armeno per catturare l’attenzione dei media al fine di incentivare le vendite. La tradizionale sfilata dei personaggi “da presepe” anche quest’anno è, comunque, inarrestabile. Soprattutto dai Ferrigno, bottega nella quale possiamo ammirare, per la seconda annata, il Presidente degli Stati Uniti d’America, Barack Obama, che reca un cartello con la scritta: “Sono bello, giovane e abbronzato” e i ministri Gelmini e Brunetta, i più gettonati del Governo italiano, rispettivamente con le didascalie: “W la scuola” e “Abbasso i fannulloni”. A dare uno sguardo allo show business è, invece, ancora Genny Di Virgilio, il quale ha realizzato per primo la versione “natalizia” di Mike Bongiorno: «Era un doveroso tributo, non poteva mancare nella mia bottega il suo volto, visto che è stato un mito della televisione italiana».

«L’avrei realizzata ugualmente in occasione della trasmissione di Sky che avrebbe dovuto condurre a breve con Fiorello, anche lui nel mio presepe», continua l’artista napoletano. «Invece purtroppo possiamo vederli insieme solo qui ora». Nel cuore dei partenopei, tuttavia, un occhio di riguardo, si sa, è dato soprattutto ai protagonisti del “pallone”. Ovviamente quelli azzurri. A fare la parte del leone è la statuetta dell’allenatore, Walter Mazzarri, oggi quasi venerato dai tifosi del Napoli. Tra tante presenze, infine, c’è anche chi, tirando le somme, riconosce qualche assenza illustre. Come Vincenzo Salemme che, non avendo ancora la “sua” statuetta, ha dichiarato in una recente intervista che «a Napoli vuol dire che non sei nessuno se non ti fanno diventare un personaggio del presepe». Mentre andiamo via, le botteghe iniziano a chiudere. Piove. C’è, però, uno sparuto gruppo di turisti che fa ben sperare. Una donna si avvicina a un artigiano e, ammirando le varie realizzazioni, chiede se ci fosse anche il “pastore Totti”. Sorvoliamo sulla risposta ricevuta.

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