"Ciò che si fa per amore è sempre al di là del bene e del male" (F. W. Nietzsche)


Slow Food Italia: il futuro in 7 punti

29.03.2009 21:47

Alla Casa Bianca le melanzane al posto delle rose. Ne parlano tutti i giornali e poco importa se c’è ancora chi non sa che dietro la scelta di Barack Obama si cela il lavoro certosino di Alice Waters, vicepresidente internazionale di Slow Food.

 

Si tratta solo di una delle numerose vittorie dell’Associazione, perché ora «è iniziata la nostra rivoluzione». Le parole di Roberto Burdese all’apertura della I Assemblea nazionale delle Condotte sono semplici e dirette. «Bisogna chiedersi sostanzialmente tre cose: se le Condotte siano espressione delle comunità in cui operano, se le attività interpretino la filosofia di Slow Food e, in definitiva, se siamo in grado di definire il progetto principale della nostra Condotta». Partendo dall’analisi della realtà contemporanea, Burdese ricorda come questo attuale sia uno dei momenti di massima attenzione che l’opinione pubblica rivolge a Slow Food e, come, quindi il movimento internazionale sia eticamente obbligato a fornire una risposta possibile alla crisi mondiale.

 

E tale risposta, secondo il Presidente Slow Food Italia, si articola in 7 punti.

 

«1. Dobbiamo essere uomini e donne verticali, con presa diretta sul nostro territorio. Sarà poi la somma di tutto l’impegno e dell’impegno di tutti a garantire di essere anche orizzontali.

2. Tra Associazione e Movimento, la scelta per l’Italia continua a essere la prima: un’associazione democratica che non deve cambiare il suo status giuridico ma rinnovare il suo modello organizzativo. Questa è la nostra convinzione che non obbliga, però, gli altri Paesi a seguirci: laddove si ritiene più valido il Movimento, si attui il Movimento.

3. Slow Food è la nostra casa comune, Terra Madre è il nostro progetto. Qualsiasi iniziativa delle Condotte può essere ricondotta allo spirito di Terra Madre. Dobbiamo essere in grado di attuare Terra Madre Condotta per Condotta, investigando ogni angolo del nostro territorio e facendo interagire vecchi e nuovi membri della famiglia Slow Food attraverso quello che chiameremo “dossier di candidatura”. Tra Slow Food e Terra Madre non c’è un bivio: la strada è unica, devono fondersi due anime.

4. Non dobbiamo perdere il contatto diretto con la lentezza, continuando a ridefinire il nostro rapporto con il tempo.

5. Dobbiamo rielaborare il concetto di piacere, cercando non solo di esaltare il “buono”, ma anche di portare verso questo ciò che è “pulito e giusto”.

6. Non dobbiamo perdere il senso del volontariato.

7. Dobbiamo dimostrare coerenza tra l’elaborazione teorica e l’attività pratica».

 

Con queste premesse, Burdese ha poi aperto il dibattito invitando a riflettere e condividere le modalità di promozione dell’Associazione, anticipando le imminenti discussioni che si dovranno affrontare nelle Condotte e nei coordinamenti regionali sulle nuove possibilità e nuove forme di tesseramento.

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